Lo Stadio San Nicola di Bari regala un’esplosione di gioia a Cesare Cremonini ed al suo popolo per le due tappe evento del Tour 2025

Stadio San Nicola, Bari. 2/2 non per i numeri che va beh, impressionanti. Ma per come è andata. È stato certamente uno dei concerti più belli di tutta la mia carriera. Sono riuscito a entrare in totale connessione con ognuno di voi. Grazie infinite, alla band, ai miei collaboratori e tecnici e a tutti gli spiriti presenti”.

Con questo post Cesare Cremonini ha sintetizzato una serata indimenticabile, quella del 4 luglio 2025 che lo ha visto protagonista della seconda data barese del tour CremoniniLIVE25

Su questo tour è già stato scritto tutto, una produzione degna dei più grandi eventi mondiali, più di 200 persone impiegate tra tecnici e artisti, che seguono Cremonini in tutte le date, scenografia con mega schermi LED wall sui quali si sono alternate immagini in direct dell’evento e altre sapientemente studiate per accompagnare i testi delle canzoni, compresi gli interventi di Jovanotti ed Elisa e che, seguendo un ideale fil rouge, hanno attraversato la carriera quasi trentennale tra vecchio e nuovo, una crew di danzatori e acrobati che hanno conquistato tutto il pubblico presente.

Vecchio e nuovo che attraversa le generazioni, Cremonini è effettivamente l’ultimo grande artista pop capace di unire genitori e figli, con un pubblico che va dai ventenni ai quasi sessantenni, senza soluzione di continuità, con i primi che urlano “Ahhh da quando Baggio non gioca più” e i secondi che rivedono con gli occhi del cuore in campo il mitico codino come fosse ieri.

E allora parto da questa consapevolezza per tornare io, che ho superato i cinquanta, un po’ la ragazzina che scrive una lettera al cantante famoso.

Caro Cesare, ho sorriso leggendo il tuo post sopra citato perchè paradossalmente è, in barba al talento incontestabile della tua scrittura, totalmente scontato e privo di originalità.

Ma non saltare alle conclusioni Cesare, Vieni a vedere perché.

Sei atterrato a Bari, probabilmente erano Le sei e ventisei e il tuo intento, da sanguigno bolognese, era quello di presentarti come il Figlio di un re per conquistare ancora una volta il tuo pubblico adorante.

Avrai pensato, vediamo cosa Dicono di me dopo questi due giorni e invece… te ne sei andato “carico di meraviglia”, travolto dall’amore che solo qui riusciamo a trasmettere.

Tranquillo Cesare non sei solo, chiunque arrivi e lo meriti va via in questo modo, non serve essere Acrobati e nemmeno eroi (per carità, Nessuno vuole essere Robin) e nemmeno votarsi a San Luca, basta tenere bene aperti gli occhi su di noi, sul nostro Mondo, magari provare a cercare una Alba Rosa e ritrovarsi inaspettatamente al centro di una delle più belle e inaspettate Aurore Boreali.

Questo siamo noi Cesare e, per quanto tutto ciò possa non sembrare Logico per i più, è la nostra Poetica normalità, quindi goditi ancora tutto questo amore perché sono certa che sabato mattina ti sei svegliato sentendoti un po’ stranito, un po’ Lost in the weekend e, pensando a quel pubblico spettacolare, ti sarai chiesto “E adesso che si fa, Ora che non ho più te?

Ed è un pensiero che ci accomuna, anche noi ci siamo sentiti come te, mentre mangiavamo la nostra fetta biscottata spalmate di Marmellata #25 e, pensandoti, immaginandoti andare via in sella alla tua 50 special non abbiamo potuto fare altro che sorridere e augurarti Buon viaggio Cesare, tornerai presto tra noi e quello sarà, certamente, Un giorno migliore.

Vedrai.

Gabriella Loconsole

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