
Si avvia alla conclusione con un’intera settimana di densa programmazione LE DANZATRICI en plein air, il festival di danza contemporanea dedicato al celebre affresco tombale “Le danzatrici di Ruvo di Puglia”, al patrimonio materiale e immateriale archeologico e alle comunità del territorio, prodotto dalla compagnia Menhir con il sostegno di Ministero della Cultura (FNSV 2025-27), della Regione Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con Puglia Culture.
Sei le giornate e più di 20 gli appuntamenti tra spettacoli, prime e anteprime nazionaliì: si parte lunedì 30 giugno alle 19 nell’atrio dell’ex Convento dei Domenicani con lo spettacolo Come sopravvivere in caso di danni permanenti, di e con Francesca Santamaria, coprodotto da CodedUomo, Operaestate Festival Veneto: una radiografia coreografica, un referto che svela un corpo non utopico, il funzionamento di una macchina imperfetta, gli ingranaggi di un organismo corruttibile. È l’attraversamento di un archivio, testuale e sonoro, legato ad infortuni e debilitazioni, che indaga il tema del dolore fisico ed emotivo post-trauma. In una sala “operatoria” asettica e su sonorità che nascono dal ribaltamento de La morte del cigno, vengono vivisezionati una sequenza di movimento e il corpo di una danzatrice. Seguirà, alle 19,30, la prima nazionale di Mondo Perfetto/ Human Ensemble, del coreografo tedesco-brasiliano Guilherme Miotto, in cui la compagnia olandese di danza e performance Corpo Máquina Society, presenta una composizione di onde e impulsi. Attraverso la semplicità del movimento, Miotto cerca un modo per condividere con il pubblico la realtà stratificata in cui si muovono gli interpreti. I gesti e i suoni monumentali vengono smontati in passi e ritmi. Per il festival LE DANZATRICI en plein air, Mondo Perfetto si trasforma in una collaborazione unica con Human Ensemble di Ruvo di Puglia. Il loro approccio immersivo alla percussione aggiunge una nuova dimensione alla performance. Human Ensemble esplora il ritmo attraverso strumenti sia tradizionali sia non convenzionali: pietre, marmi, legni e materiali di recupero come cerchi in lega, cofani in ferro, dischi dei freni e tubi. Tutto è ritmo. Tutto risuona. Il risultato è un’esperienza sensoriale potente.
La giornata di martedì 1° luglio si aprirà alle ore 11 nell’Atrio del Museo del Libro – Casa della Cultura di Ruvo di Puglia con Oltrepassare – Azioni Fuori Posto di Silvia Dezulian e Filippo Porro: Due figure camminano indipendenti ma vigili l’uno sull’altro, intrecciano passi, cercano un ritmo, faticano, sostano per poi ripartire. Si incontrano. Si separano. Si aspettano. Si insinuano tra il pubblico proponendo un’esperienza fi sica, emotiva ed estetica del proprio paesaggio urbano attraverso la danza, l’arte visiva e la tecnologia. Oltrepassare é una performance urbana itinerante che unisce movimento, scultura e suono. Due corpi in relazione tra loro dialogano con il paesaggio mentre camminano in salita, e il pubblico che li segue può esplorare una nuova percezione dello spazio, una sensazione sonora e visiva diversa di un luogo familiare e di passaggio. I performer indossano due sculture sonore che, collegate a dei microfoni posti nelle scarpe, amplificano i movimenti e la stessa conformità del suolo su cui si muovono. Lo spettacolo sarà replicato alle ore 18,30 nell’Atrio dell’ex Convento dei domenicani. Alle ore 19,30 sarà poi la volta di Shapeshifting di e con Nicola Amenduni: un solo, nato interamente dall’improvvisazione, che è il riflesso del percorso artistico e di vita di Amenduni. Il suo significato è vasto e mutevole, ma non sarò l’artista a definirlo. Al pubblico la libertà di esplorarlo, senza confini. La serata si concluderà alle 22 in Piazza Matteotti con l’evento di promozione Street Ballet Class, di Rosalina Goffredo: una sezione del training di danza classica della coreografa: la sbarra. La proposta, in un insolito luogo: non in una sala prove ma in una piazza della città di Ruvo di Puglia.
Mercoledì 2 luglio alle 10,30 all’interno della RSA “MM Spada” andrà in scena la prima nazionale di Fatigue/Respiro, progetto, coreografia, scrittura vocale e costumi di Irene Russolillo, nell’ambito del Focus Culture sull’Armenia: Hyper-breathing – ossigeno e sforzo – prefigurando il lungo percorso davanti a sé. Respiro è un atto performativo tratto dallo spettacolo Fatigue, in cui il respiro si fa protagonista, un indicatore della fatica e della resistenza, un’eco ritmica del corpo nel suo confronto con lo spazio urbano circostante. In questa performance, l’ossigeno è materia sonora e politica: ogni respiro è al contempo un atto di presenza e una misura del proprio limite. Respiro è un’esperienza fugace che si esaurisce nella breve durata della propria intensità. Lo stesso spettacolo sarà replicato alle 11,30 in Largo Cattedrale. Alle 19, invece, nell’Atrio dell’ex Convento dei Domenicani, sarà la volta di On The Edge, evento speciale Puglia Culture di Giulio De Leo, prodotto dalla compagnia Menhir. Un progetto di pratiche coreografiche rivolto a persone con e senza disabilità. Tattilità, contatto, ascolto e dilatazione temporale permettono di oltrepassare la soglia dell’abilismo ed esplorare un territorio in cui la fragilità diventa forza e la diversità diventa ricchezza. La disabilità non è inscritta nei corpi, ma nei limiti del sistema sociale in cui le persone vivono. Per il palcoscenico e per il linguaggio della danza, la diversità è solo una preziosa occasione di ricerca estetica. La pratica della danza può strutturare la relazione fra i soggetti coinvolti al di là di ogni limite, ovvero riconsiderare quei limiti come una risorsa straordinaria, come un’inedita possibilità espressiva e comunicativa e farne “arte”, metafora di una condizione più vasta, in grado di parlare di tutti e per tutti. Accogliere questa opportunità significa mettere in gioco la “differenza” come occasione di dialogo sociale, ma soprattutto, per i soggetti coinvolti, riconsiderare attivamente le proprie capacità e trovare pubblicamente accolta la propria speciale grazia. La serata si conclude alle 19,30 con I would I were a bird: a song of yearning, concept e coreografia di Roberta Ferrara, prodotto dalla compagnia Equilibrio Dinamico. Un’esplorazione profonda dell’arte del controllo per scoprire la vera libertà; senza una drammaturgia prestabilita, questa creazione si trasforma in un’esperienza di pura energia, un dialogo fluido tra corpo e suono. Attraverso il kaval, un flauto che respira melodie antiche, e i lontani echi di battaglie e celebrazioni, emerge un canto che invita l’anima a danzare, a perdersi nei cerchi infiniti dell’horo, dove l’individuo svanisce e il gruppo diventa un cuore pulsante, un corpo in movimento.
Il festival procede giovedì 3 luglio alle 11 nella Sala conferenze del Museo del libro Casa della Cultura con l’evento speciale Puglia Culture I(CE)(S)CREAM Boléro Femme della coreografa lussemburghese Jill Crovisier: con uno sguardo femminista ed emancipatorio, lo spettacolo di danza teatrale racconta un viaggio ritmico e intimo di una performer che si identifica come donna, alla scoperta della propria voce interiore e di un modo personale di abitare le tensioni del mondo contemporaneo. I pattini a rotelle, metafora del cerchio della vita, rappresentano la velocità con cui le nostre esistenze avanzano, l’incertezza e l’instabilità che ne derivano, ma anche il desiderio di controllo e la forza della perseveranza. Sulle note del capolavoro di Ravel, la performer trascina il pubblico in un percorso potente e dolceamaro. Alle 19 nell’atrio dell’ex Convento dei Domenicani nell’ambito del Focus Culture sull’Armenia andrà in scena Colors, percorso di sensibilizzazione e promozione del pubblico parte del laboratorio permanente del festival sviluppato dal coreografo Vahan Badalyan, in collaborazione con U.T.E. di Ruvo di Puglia. A seguire, alle 19,30, l’anteprima nazionale di Fatigue, di Irene Russolillo: performance corale, vocale e fisica, sull’atto di andare avanti, che evoca una scalata e una processione. Un corpo plurale affronta la fatica di un movimento fisico e spirituale, in cui respiro e canto sono all’origine della coreografia. Fatigue mette in scena corpi e voci sotto sforzo, in uno spazio che è al tempo stesso di lotta e di sostegno reciproco, mentre creano un rifugio effimero, prima che il percorso continui oltre lo sguardo degli spettatori.
Venerdì 4 luglio la programmazione si apre alle 11 nella Sala Conferenze del Museo del Libro – Casa della Cultura con Bolero della coreografa Jill Crovisier, interpretato da Samuel Govindin: Il Bolero di Jill Crovisier racconta un viaggio ritmico e intimo di un uomo che, passo dopo passo, trova la propria voce interiore nel suo spazio. I pattini a rotelle, metafora del cerchio della vita, rappresentano la velocità con cui le nostre esistenze avanzano, l’incertezza e l’instabilità che ne derivano, ma anche il desiderio di controllo e la forza della perseveranza. Sulle note del capolavoro di Ravel, la performer trascina il pubblico in un percorso potente e dolceamaro. Seguirà, alle 19, una replica di I(CE)(S)CREAM Boléro Femme, mentre alle 19,20 sarà la volta dell’evento speciale Puglia Culture Duo D’Eden, coreografia e colonna sonora di Maguy Marin, prodotto da MM Contemporary Dance Company: in Duo d’Eden due danzatori interpretano un pezzo di rara bellezza, creato nel 1986 da Maguy Marin. Semplicemente un uomo e una donna, tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità, avvinghiati l’un l’altro per tutta la durata del brano, con continue evoluzioni di lei sul corpo di lui. Un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Alle 19,40 sarà la volta di Come una promessa di Michele Merola ed Enrico Morelli, prodotto da MM Contemporary Dance Company: un cammino personale, alla ricerca di una circolare armonia. Il corpo si muove cercando una fluidità che non ha né inizio né fine nella forma e che mira a rappresentare l’idea di un insieme armonioso a cui tutti aneliamo nella vita. L’unità armoniosa delle linee, dei suoni e delle emozioni contiene in sé l’intrinseca bellezza del movimento, che ci spinge a promettere a noi stessi di cercare la perfezione assoluta. Alle 19.50 la serata termina con Grosse Fugue di Maguy Marin, prodotto da MM Contemporary Dance Company: realizzata nel 2001 sull’omonima partitura di Beethoven, viene riproposta nell’interpretazione di quattro danzatrici: dall’incontro tra loro e la musica, prende forma una complessità tra la crescente forza vitale dell’essere femminile e lo stato di entusiasmo e disperazione di questa partitura. La danza diventa un’esplosione euforica di energia: una metafora della vita che diventa vortice e gara emozionante contro la morte.
L’ultima giornata di festival, sabato 5 luglio, si apre alle 11 in Piazza Dante con Terra, spettacolo di Jill Crovisier ed Equilibrio Dinamico. Una breve performance creata a Ruvo di Puglia, che si pone in relazione con MAHALAGA Landscapes, uno spettacolo di danza site-specific originariamente creato da Jill Crovisier in occasione di Esch-sur-Alzette Capitale Europea della Cultura 2022, in Lussemburgo. L’opera si ispira alla riserva naturale e al patrimonio industriale della città natale della coreografa, originaria del sud del paese. Un rituale di danza contemporanea che ci (ri)connette alla natura e ai nostri istinti tribali. Nel 2025 l’opera è stata rivisitata e programmata in Italia in collaborazione con la compagnia Equilibrio Dinamico e commissionata da Danzatrici en plein air Festival. Il forte legame tra il patrimonio industriale lussemburghese e italiano e la conservazione naturale, rimangono al centro di questo lavoro che si distingue non solo per le relazioni interculturali, ma anche per la forza delle relazioni artistiche e le visioni a lungo termine; una danza che collega le persone e le loro storie. In TERRA, l’idea è quella di condividere una visione compatta dell’opera originale e di mettere in luce la bellezza della danza e dell’arte contemporanea nella città di Ruvo di Puglia. Lo spettacolo sarà replicato alle 12 nella stessa location. Alle ore 19 nell’Atrio dell’ex Convento dei Domenicani sarà la volta di una nuova replica di Bolero e, a seguire, alle 19,30 del progetto Mahalaga Landscapes di Jill Crovisier edEquilibrio Dinamico, in una coproduzione con Le Danzatrici en plein air 2025. Uno spettacolo di danza site-specific, originariamente creato da Jill Crovisier in occasione di Esch-sur-Alzette Capitale Europea della Cultura 2022, in Lussemburgo. L’opera si ispira alla riserva naturale e al patrimonio industriale della città natale della coreografa nel sud del paese. Un rituale di danza contemporanea che ci (ri) connette alla natura e ai nostri istinti tribali.
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LE DANZATRICI en plein air si propone di rappresentare una chiamata a raccolta della comunità intorno all’antico fuoco dell’arte e della danza attraverso spettacoli, performance, laboratori ed eventi collaterali, affinché nel corpo si torni a riconoscere uno strumento inalienabile di identità, educazione, coesione e rinascita. Il tutto a partire dal celebre affresco tombale “Le danzatrici di Ruvo di Puglia”, opera rinvenuta nella cittadina pugliese nel 1833 e conservata oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La suggestione che ha ispirato l’intitolazione del festival è quella di riportare in vita le protagoniste dell’affresco, permettendo loro di danzare libere negli spazi urbani e di ricongiungere così attraverso la danza passato, presente e futuro. La dicitura en plein air non indica soltanto la mera collocazione delle performance o di altre attività della rassegna in spazi non convenzionali all’aperto, ma insiste sulla dimensione di apertura al territorio e di dialogo con le comunità, le architetture, gli spazi pubblici e la luce naturale. L’intento è quello di portare la danza nella città e negli spazi dei musei, per creare cortocircuiti sociali e culturali, innovare la fruizione culturale del territorio, intercettare fasce di pubblico sempre nuove e attrarre nuovi flussi legati al turismo culturale e consapevole. All’interno della programmazione, grande attenzione, come di consueto, alla promozione dell’accessibilità nei confronti di persone e artisti con disabilità. In questa direzione si muove la produzione Paso Doble di Versiliadanza, di Camilla Guarino e Giulia Campolmi ospitata nell’ambito della seconda settimana di programmazione. Protagonisti del lavoro Bryan, ragazzo ecuadoriano ipovedente amante di Michael Jackson e Sara, danzatrice con la passione per tutto ciò che è movimento. E, ancora, un festival che mantiene uno sguardo attento ai temi del ricambio generazionale e della valorizzazione dei talenti emergenti, a cui sono dedicate le sezioni Scavi, fucina di produzione di artisti under35, Mitologie, che presenta nel festival produzioni già attive e Giacimenti, che accoglie gli autori selezionati nei progetti di alta formazione partner di GIACIMENTI – rete italiana per l’emersione dei giovani talenti coordinata da Menhir/LE DANZATRICI en plein air in partnership con Conformazioni Festival di Palermo, HangartFest di Pesaro, Progetto Da.Re. Dance Research di Roma, Modem Pro/CZD/Scenario Pubblico di Catania, Alta Formazione/ Compagnia Arearea di Udine.
Biglietti
€6,00/serale €3,00/matinée
info e prenotazioni telefoniche
Giulia Gaudimundo
+39 345 355 5045 – prenotazioni@compagniamenhir.it.