
Nel 2025 Amabili Confini compie dieci anni e continua strenuamente, con gentilezza e sobrietà, a portare avanti le sue iniziative coinvolgendo gli abitanti di Matera in momenti di condivisione non solo letteraria ma di riflessione sulle cose del mondo, aprendosi alle altre regioni accogliendo racconti provenienti da tutta Italia, coinvolgendo le periferie sociali dando voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera. La caratteristica più importante di Amabili Confini è da sempre quella di abitare le periferie ma l’organizzazione non fa mancare mai un momentI di incontro nel centro città così quest’anno l’anteprima di questa decima edizione è stata realizzata nel salone della Fondazione Le Monacelle, antico convento collegato alla Cattedrale di Matera, mentre a Roma veniva eletto il nuovo papa. Ospite di questo incontro numero zero il giornalista Riccardo Staglianò, autore del libro “Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe”, pubblicato da Einaudi nel 2024 e scritto con la consapevolezza che secondo i dati OCSE l’andamento dei salari medi dal 1990 al 2020 in ventidue nazioni europee vede in testa la Lituania, con +276 per cento e all’estremo opposto l’Italia, fanalino di coda con un -2,9 per cento. Staglianò si affaccia sull’Italia, raccontando in particolare gli ultimi trent’anni in cui i salari reali hanno smesso di crescere mentre i ricchi italiani diventano sempre più ricchi e pagano meno tasse. Temi che hanno ovviamente toccato e coinvolto la platea materana ansiosa di rivolgere le proprie domande a margine della presentazione: in un dibattito acceso, puntuale e sentito il pubblico ha evidentemente apprezzato il lavoro di Staglianò continuando a ragionare sui temi anche tra i corridoi della Fondazione. Come sempre, è stato bello, coinvolgente e intelligente.
Amabili Confini è il progetto di rigenerazione sociale delle periferie di Matera mediante la narrazione, ideato da Francesco Mongiello e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Amabili Confini, che mette al centro la cultura come motore di sviluppo, utilizzando una narrazione “diffusa” e il racconto corale per colmare il deficit di partecipazione dei cittadini, stimolando la comunità a ritrovarsi, a riconoscersi e a identificarsi in un luogo. Ogni anno, infatti, l’associazione sceglie un tema – quello del 2025 è “Metamorfosi” – e suddivide la città in cinque macroaree. Per ciascuna, una giuria sceglie dieci elaborati che abbiano la capacità di suscitare emozioni nel lettore trascendendo l’aspetto meramente formale e letterario. Amabili Confini, infatti, non ha le caratteristiche di un premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti a valutare i racconti. L’obiettivo che l’iniziativa si pone è quello di incoraggiare chiunque a cimentarsi nella scrittura, dai bambini agli adulti, facendo emergere qualità spesso sottovalutate, se non ignorate, e ampliando il più possibile la platea dei partecipanti. A ogni macroarea viene abbinato uno scrittore italiano che conversa con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni sul contenuto degli scritti dando loro dei suggerimenti utili per migliorarli ulteriormente. Solo dopo aver dato spazio ai partecipanti, è possibile passare alla presentazione dei lavori degli scrittori ospiti, una scelta questa che nasce proprio dalla volontà di mettere in primo piano il lavoro letterario che arriva dal basso non relegandolo ad un momento collaterale alla presentazione di un libro di fama.
Ho conosciuto l’Associazione Amabili Confini sette anni fa: era il 2018 e vivevo a Pisticci impegnando il mio tempo libero in attività di rigenerazione urbana e animazione sociale; un pomeriggio forse di febbraio Francesco Mongiello (ideatore e direttore artistico dell’iniziativa) propose al gruppo operativo di cui facevo parte di organizzare due tappe della rassegna in paese. Ho un ricordo dolcissimo di quell’esperienza in cui venne a trovarci Dario Voltolini con il suo Pacific Palisades e da quel momento quel libricino così denso di parole ed emozioni è il mio amuleto.
Amabili Confini non usufruisce di finanziamenti pubblici e si realizza grazie al sostegno di partner privati e alla disponibilità dei volontari associati, in una regione in cui proprio in queste settimane il mondo della cultura protesta contro il governo regionale per i tagli ai fondi destinati allo spettacolo e alle attività culturali, riuscire ad avere una boccata d’aria mentre la città sembra spegnersi lentamente sotto i fasti di una passata gloria europea non ti fa vivere, ma ti fa almeno respirare.
Amabili Confini prenderà ufficialmente il via giovedì 15 maggio e proseguirà il proprio ciclo di incontri fino al 19 giugno. Con cadenza settimanale, i quartieri della città si animeranno per accogliere importanti scrittori del panorama nazionale. Il primo appuntamento, dedicato alla sezione “Poesie dai quartieri” e “Poesie fuori zona”, si terrà a Villa Longo e vedrà ospite Giorgio Ghiotti, autore del romanzo “Casa che eri”. Il 22 maggio, Serra Venerdì darà il benvenuto ad Antonio Franchini che presenterà il suo ultimo e acclamato libro “Il fuoco che ti porti dentro”. Il 29 maggio sarà la volta di Veronica Raimo che incontrerà i residenti del quartiere di Lanera per parlare della sua raccolta di racconti dal titolo. “La vita è breve, eccetera”. La rassegna continuerà il 3 giugno alla Fondazione Le Monacelle con Romana Petri, autrice di “La ragazza di Savannah”, di recente uscita. Il 5 giugno, Serra Rifusa ospiterà Ilaria Gaspari, autrice de “La reputazione”, in un incontro in cui si darà spazio anche ai pensieri dei migranti della cooperativa sociale Il Sicomoro e degli ospiti della casa di riposo Brancaccio. L’11 giugno, sempre alla Fondazione Le Monacelle, verrà presentato “Una notte nella casa delle fiabe”, il saggio di Silvia Ballestra sui fratelli Grimm, e il 12 giugno il quartiere San Pardo vedrà la partecipazione di Luca Mercadante, autore del romanzo “La fame del Cigno”. Durante l’incontro si ascolteranno le parole dei detenuti della casa circondariale di Matera che, anche questa volta, hanno inviato i loro brevi testi sul tema dell’edizione, rivendicando il tal modo il loro diritto di esistere e usando la scrittura come viatico per riemergere dal buio della detenzione.
La rassegna si chiuderà, come sempre, con Amabili Confini Off, il fuori programma che quest’anno vanterà la presenza di due firme importanti della narrativa italiana: Alessandro Piperno, autore di “Aria di famiglia”, un romanzo molto amato dai lettori, giunto secondo nella classifica dei migliori libri del 2024 dell’inserto culturale La Lettura; e Laura Imai Messina, raffinata scrittrice italiana che il 28 agosto presenterà “Tutti gli indirizzi perduti” nella suggestiva terrazza di Palazzo Malvinni Malvezzi.
Simona Irene Simone