A Bari la diplomazia culturale corre su musica e sport: focus sullo Spomenik di Barletta

Il prossimo 14 aprile, a partire dalle 9:00, l’Aula V. Starace del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari ospiterà una giornata di studi dal titolo evocativo:
“Note e Goal da Ovest a Est. Diplomazia culturale, musica e sport durante e dopo la Guerra Fredda”.
Un’occasione per raccontare, attraverso la lente originale della cultura popolare, il legame profondo che unisce le due sponde dell’Adriatico — Italia e Balcani — tra storia, memoria ed attualità.

L’evento rientra in un progetto di ricerca promosso dalla Fondazione Gramsci Puglia e finanziato dalla Regione Puglia, in collaborazione con istituzioni slovene. Al centro del progetto: lo Spomenik di Barletta, il monumento dedicato ai partigiani jugoslavi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. A ottant’anni dalla fine del conflitto, lo Spomenik torna al centro del dibattito pubblico come simbolo di memoria condivisa e di identità europea.

Un ponte di ricerca tra Puglia e Slovenia

Negli ultimi mesi, due giovani ricercatori pugliesi, Vito Saracino e Giacomo Colaprice, hanno iniziato a lavorare negli archivi di Capodistria, ospiti del centro di ricerca ZRS Koper. L’obiettivo è ambizioso: ricostruire le tracce storiche e culturali che legano l’Italia all’ex Jugoslavia, attraverso i materiali conservati negli archivi della città.

La ricerca, ancora nelle sue fasi iniziali, punta però già lontano: ispirandosi anche all’eco contemporanea dell’Eurovision, mira a coinvolgere le nuove generazioni in un viaggio tra musica, sport e media. Un viaggio capace di raccontare come la cultura abbia saputo costruire ponti laddove la politica spesso ha alzato muri.

Il convegno del 14 aprile

L’incontro barese del 14 aprile, valido anche per l’ottenimento di crediti formativi universitari, sarà introdotto da Rosario Milano (Università di Bari) e vedrà la partecipazione di studiosi, giornalisti e ricercatori da tutta Italia e non solo:

  • Tomas Miglierina – Radiotelevisione Svizzera Italiana
  • Francesca Rolandi – Università di Firenze
  • Vito Saracino – Università di Foggia / Fondazione Gramsci Puglia
  • Lorenzo Ferrazzano – Università di Salerno
  • Resmie Hallulli – Università di Bari / Fondazione Gramsci Puglia
  • Gianni Galleri – Meridiano 13
  • Giacomo Massimiliano Desiante – Ipsaic
  • Giacomo Colaprice – Università di Bari / Fondazione Gramsci Puglia

Eventi pubblici a Barletta e Polignano

Il progetto non si ferma in aula. Il dialogo con il pubblico proseguirà con due eventi aperti alla cittadinanza:

13 aprile, BarlettaCircolo Arci Cafiero (ore 18.30)
Presentazione del libro “Balkan Football Club” di Gianni Galleri, un viaggio tra utopie calcistiche e storie dimenticate. A discuterne con l’autore saranno Tomas Miglierina e Giacomo Colaprice, con i saluti di Francesco De Martino (presidente Circolo) e l’introduzione di Rosanna Rizzi (coordinamento Spomenik).

15 aprile, Polignano a MareBiblioteca Comunale Raffaele Chiantera (ore 18.30)
Presentazione del libro “Eliza – Una storia macedone” di Umberto Li Gioi. Dopo i saluti dell’assessora alla cultura Priscilla Raguso, interverranno Rino Operoso (figlio della protagonista), Vito Saracino, Tomas Miglierina, Rosanna Rizzi, e Saverio Pellegrini (ANPI Polignano).

Un monumento, tante memorie

Lo Spomenik di Barletta, costruito tra il 1968 e il 1970 in cemento armato, sorge nel cimitero della città. È dedicato ai 1.288 caduti jugoslavi che combatterono per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Tra loro, 825 furono esumati da sepolture in tutto il Sud e le isole, mentre altri 463 sono ricordati sulle lastre bronzee perché mai identificati.

Oggi, il monumento versa in condizioni critiche, a causa dell’azione del tempo e dell’ambiente marino. Il progetto di restauro non si limita però al recupero architettonico: vuole restituire al monumento un ruolo attivo nella memoria collettiva, come simbolo di fratellanza adriatica e di cooperazione tra i popoli. Un luogo vivo, da riscoprire e valorizzare attraverso eventi, racconti e iniziative culturali.

I volti della ricerca

Vito Saracino, esperto di media studies e responsabile dei progetti internazionali della Fondazione Gramsci Puglia, ha lavorato per anni sul rapporto culturale tra Italia e Albania. Oggi la sua attenzione si concentra su come i media dell’ex Jugoslavia – radio, TV, stampa – abbiano costruito narrazioni condivise tra i due Paesi, scoprendo nei palinsesti di Tele Capodistria degli anni ’80 una ricca presenza di documentari storici.

Giacomo Colaprice, dottorando in Storia Contemporanea e giornalista sportivo, ha invece scavato nei documenti del cosiddetto “Caso Barletta”, approfondendo la figura dello storiografo militare Albert Klun e le storie delle vittime ricordate nel monumento. Parallelamente, sta esplorando il modo in cui il basket ha contribuito a costruire un’identità nazionale slovena nel secondo Novecento.

Una prima sintesi del lavoro dei due studiosi è stata già condivisa ai microfoni di Radio Capodistria, nella trasmissione Il Vaso di Pandora condotta da Stefano Lusa.
Ascolta la puntata: clicca qui.

Daniele Milillo

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