
Appuntamento con le geometrie musicali di Bach al Teatro Petruzzelli di Bari, nell’interpretazione elegante e raffinata del Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini.
Concerto Italiano nasce grazie ad Alessandrini nel 1984 e la sua fondazione coincide con il momento di rinascita della musica antica in Italia. Nella mente e nell’intenzione del suo fondatore, Concerto Italiano ha rinnovato l’approccio e l’interpretazione di questa produzione, ripresentandola al pubblico con fascino e cura tecnica. Alessandrini riprende le partiture da Monteverdi a Vivaldi, a Bach, mantenendosi fedele filologicamente al dettato compositivo, ma riarticolando fraseggi e musicalità per la compagine del Concerto, con clavicembalo, violini, viola, violoncello e contrabbasso. Da ben 41 anni Concerto italiano è un punto di riferimento per i cultori del genere e l’ha visto protagonista di applauditissime e apprezzatissime esecuzioni sia in sale concerto che in teatri nel mondo. D’altronde lo stesso Alessandrini, clavicembalista, organista e pianista, è uno dei maggiori esponenti della musica antica sulla scena internazionale.
Tra le produzioni da lui dirette vanno ricordati, tra gli altri, Teodora Handel, La Vergine dei dolori di Alessandro Scarlatti, molte opere di Vivaldi, tra cui La Senna festeggiante, le Quattro Stagioni, le opere Olimpiade e Armida, la monumentale ricostruzione Vespri Solenni per la festa dell’Assunzione della Vergine, i Vespri di Monteverdi, i Concerti Brandeburghesi di Bach e ora l’Ouverture in stile francese, BWV 831 e le notissime Variazioni Goldberg, BWV 988. Tra gli innumerevoli riconoscimenti il Concerto Italiano, nel 2002 ha ricevuto il premio Abbiati per la sua attività e Alessandrini è stato nominato Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres nel 2003.
Parterre quasi al completo, costituito in parte da un pubblico di cultori, per questa serata dedicata interamente a Bach. In programma, infatti, l’Ouverture in stile francese e le Variazioni Goldberg, affidata alla maestria di Nicholas Robinson e Andrea Rognoni, per i violini, Ettore Belli, per la viola, Alessandro Palmeri per il violoncello e Luca Cola per il contrabbasso
La resa interpretativa da parte dell’orchestra ha delineato con perizia tecnica le geometrie sonore tipiche di Bach, la sua matematica sequenza che, come per magia, concilia l’incommensurabile emozione con la misuratissima scienza dei tempi esatti e delle combinazioni agogiche. Alessandrini ha diretto con discrezione ed equilibrio, una palpabile presenza, percepita nel controllo magistrale degli sviluppi armonici orchestrali, degli avvicendamenti solistici e dei momenti agiti in ensemble.
L’ Ouverture nach Französicher Art, Ouverture in stile francese, è una suite composta da Bach nel 1735 circa, con una struttura tutta sua, poiché priva della classica Allemande. Un’esecuzione cesellata di undici movimenti in cui l’alternarsi solistico e concertante ha ben reso il gioco cromatico nel tocco dei sei musicisti. Una prima parte intensa, accolta con favore dal pubblico, mentre già si vociava per l’attesa delle Variazioni della seconda parte, citate da più parti nell’esecuzione mitica al piano di Glenn Gould.
“L’aria con diverse variazioni” composta da Bach è poi passata alla storia per l’associazione al kammermusicus Johann Gottlieb Goldberg, allievo di Bach, che per intrattenere il suo mecenate , il conte Von Keyserling, durante le notti insonni, pare abbia articolato e riarticolato al clavicembalo le note composizioni di Bach.
Questa suona più come leggenda, in verità, poiché la composizione è decisamente ascritta direttamente a Bach medesimo.
La trascrizione di Alessandrini, mantenendosi fedele all’originale bachiano, ne ha esaltato l’espressività e le dinamiche, consentendo alla compagine del Concerto Italiano di riempire di fascino e passione il teatro e regalando al pubblico momenti di sublime. Anche in questo caso equilibrata non solo la distribuzione delle parti, ma anche l’avvicendarsi nelle trenta variazioni di parti solistiche e d’insieme, che hanno permesso di apprezzare la bravura dei maestri e la bellezza delle note vergate da Bach e riscritte da Alessandrini.
Bis dalle Variazioni per ricambiare il plauso del pubblico. Concerto di rara fattura, di grande pregio.
Suggerimento d’ascolto: Variazioni Goldberg- Glenn Gould
Alma Tigre