Succede spesso, nella lunga storia biancorossa, che sia il Bari a risolvere le crisi altrui, senza mai trovare qualcuno pronto a risolvere le proprie. Invece, ancora una volta, è accaduto qualcosa di diverso: il Bari, da solo, ha deciso di risorgere, adottando il metodo del “fai da te”, senza specialisti, con una prestazione che ha rasentato la perfezione. Non un compitino come quello visto da Palermo, Pisa e Sudtirol, che hanno vinto senza strafare, che hanno lasciato il Bari morire (sportivamente si intende) sul campo quasi come Socrate che si inflisse la morte bevendo la cicuta con rassegnazione, ma una partita travolgente, fatta di corsa, fosforo e qualità, che ha spazzato via lo Spezia con un netto 2-0. Questa volta, il Bari ha dovuto sfoderare la “partita perfetta”, un segnale chiaro di una crisi risolta da soli, senza l’ausilio di alcuna crocerossina o medico.
Una vittoria fondamentale, che arriva in un momento critico: i tre punti conquistati sono oro puro per una classifica che iniziava a preoccupare, con i fantasmi della scorsa stagione che cominciavano ad affacciarsi tra le ombre nonostante la classifica apparentemente confortante. Tre sconfitte consecutive sono state messe alle spalle con una prestazione che ha scaldato il cuore dei diciassettemila tifosi presenti al San Nicola. Un pubblico che continua a essere il più numeroso della Serie B, nonostante i dubbi e le delusioni che hanno caratterizzato il recente passato.
Il Bari è apparso come trasformato: aggressivo per tutti i 90 minuti, senza i cali di concentrazione che spesso lo hanno condannato. Una squadra che ha saputo soffrire e resistere anche nei momenti di difficoltà, come quando lo Spezia ha colpito una traversa e ha tentato, senza successo, di accorciare le distanze. La difesa, guidata da Simic e Mantovani, e mettiamoci pure Obaretin, è stata impeccabile, e Radunovic si è confermato una garanzia tra i pali.
Ma i protagonisti assoluti sono stati altri due: Dorval e Falletti. Il francese ha offerto una prestazione straripante, dominando la fascia con la sua velocità e il suo estro, risultando imprendibile per i difensori spezzini. Uno dei suoi cross millimetrici ha portato al raddoppio di Falletti, che si è finalmente ritrovato dopo un periodo difficile. L’uruguaiano è stato decisivo con due gol, uno su rigore e uno su azione, che hanno suggellato una prestazione da incorniciare. La rinascita di Falletti è uno dei successi più significativi di questa partita, merito anche della fiducia che Moreno Longo ha continuato a riporre in lui nonostante le critiche, non ultime quelle di Palermo dove il tecnico lo ha levato dal campo per manifesta incapacità organizzativa di gioco.
A centrocampo, Maita ha offerto una lezione di intelligenza tattica, orchestrando il gioco con precisione e anticipando le mosse avversarie, mentre Benali si è dimostrato insuperabile nei duelli. La squadra di Longo, schierata con un efficace 3-5-2, ha trovato una fluidità e una compattezza che potrebbero rappresentare la chiave per affrontare il girone di ritorno con maggiore serenità.
Lo Spezia, va detto, è apparso sottotono, lontano parente della squadra vista in altre occasioni. Tuttavia, è stato merito del Bari se Pio Esposito, uno degli attaccanti più promettenti della categoria, è stato completamente neutralizzato. L’atteggiamento voluto da Longo è stato quello di una squadra pronta a combattere, senza lasciare nulla al caso, e il risultato è stato chiaro: una vittoria netta e meritata.
Dal punto di vista filosofico, questa partita sembra incarnare il pensiero di Seneca: “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili.” Consapevole delle difficoltà, il Bari ha saputo trasformare il lavoro e la determinazione in una prestazione che ha riacceso l’entusiasmo e le speranze per il futuro. Ora, però, serve continuità: questa vittoria può essere il punto di svolta, ma spetta ai biancorossi dimostrare che non si tratta di un episodio isolato.
Il mercato di gennaio si avvicina, ma Magalini ha già messo le mani avanti, suggerendo che non ci saranno grandi investimenti. Eppure, il Bari ha già alcune risorse interne che possono fare la differenza. La rinascita di giocatori come Falletti potrebbe essere il vero “acquisto” di cui la squadra ha bisogno, mentre altri, come Dorval, stanno già dimostrando di essere pezzi pregiati. Come spesso accade, la risposta potrebbe essere proprio sotto i nostri occhi, senza bisogno di cercare altrove.
Questa vittoria è un regalo di fine anno per i tifosi, ma anche un invito alla riflessione: sarà il trampolino per una nuova avventura o solo un episodio isolato? La risposta dipenderà dalla capacità di Longo, dei suoi giocatori e della società di costruire su questa base. Intanto, il San Nicola si è riempito di nuovo di entusiasmo, e forse è questo il primo passo verso un futuro migliore.
Tanti auguri a tutti affinché il nuovo anno porti un po’ di serenità nella vita, ma anche nei tifosi nella speranza di non soffrire come lo scorso anno. In fondo non chiediamo molto, ci accontentiamo di poco.
Massimo Longo