L’obiettivo è rendere il teatro sempre più la casa di tutti, senza distinzioni, ostacoli o barriere, fisiche o culturali, dimostrando così come il linguaggio teatrale sia in grado di valicare tutte le differenze rendendosi accessibile a tutti, sempre. Le parole d’ordine attraverso cui raggiungere questo risultato sono inclusività, accessibilità, socialità, comunità. Le stesse parole su cui si fonda il movimento teatrale chiamato Teatro Patologico fondato da Dario D’Ambrosi che arriverà in Puglia dall’11 al 13 gennaio con lo spettacolo “Medea” per tre giornate di spettacolo, incontri e riflessioni: l’11 gennaio al Teatro Spadaro di Massafra, il 12 gennaio a Lecce al Teatro Apollo e il 13 gennaio a Bisceglie al Politeama Italia.
Ad accompagnare il tour pugliese di “Medea” della Compagnia Teatro Patologico ci sarà il giornalista Rai Domenico Iannacone che in una delle puntate del programma d’inchiesta “I dieci comandamenti” da lui ideato e condotto per sette anni su Rai3 ha ospitato e raccontato il lavoro della Compagnia, dimostrando una grande sensibilità per il Teatro Sociale e continuando a lavorare con Dario D’ambrosi anche in seguito.
Nelle tre giornate pugliesi Iannacone dialogherà con Dario D’Ambrosi, attore e regista, fondatore della Compagnia. Tra i principali artisti di avanguardia in Italia, D’Ambrosi da giovanissimo si è fatto rinchiudere per 3 mesi in un manicomio per capire cosa fosse la malattia mentale. Di quell’esperienza Dario ne fa ancora uno scopo di vita. A Roma dal 1992 il Teatro Patologico accoglie persone affette da disagio mentale che attraverso la recitazione trovano il modo di comunicare e di uscire dall’isolamento. Un’esperienza unica nel suo genere che ha portato alla creazione del primo corso universitario del “Teatro integrato dell’emozione” destinato a chi è affetto da disturbi mentali.
“Il debutto in Puglia è un evento che mi entusiasma profondamente – esordisce D’Ambrosi -. Questo viaggio è successivo all’esordio in Germania, nella città di Friburgo, con il mio spettacolo «Tutti non ci sono» sulla legge 180. Ma non è solo questo, a rendermi orgoglioso: a seguito di una lunga tournée negli Stati Uniti, in occasione dei festeggiamenti per i miei 40 anni dal debutto artistico presso il famoso Cafè La MaMa di New York – un teatro Off-Off di Broadway nel quale hanno debuttato attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Peter Brook, Pina Bausch e molti altri – ho avuto il privilegio di ricevere presso le Nazioni Unite di New York (ONU) il riconoscimento come ambasciatore per la disabilità nel mondo; a seguito di questo importante momento, ho poi proseguito e concluso la tournée nelle città di Los Angeles e San Francisco, con le repliche dello spettacolo «Tutti non ci sono», con critiche entusiastiche e standing ovation ripetute in ogni luogo”.
E prosegue: “Essere in Puglia con Domenico Iannacone è straordinario; ritengo di dover porgere i miei ringraziamenti al Teatro Pubblico Pugliese per aver organizzato incontri aperti al pubblico, poiché considero Domenico uno dei personaggi più validi, una delle menti più acute della televisione pubblica italiana. Sono certo che, insieme a lui, saremo in grado di stimolare giovani e studenti, per dare loro visione e prospettiva circa i percorsi e le strade che intraprenderanno nel futuro. Considero i nostri, dei veri e propri appuntamenti da non perdere. Vi aspetto”.
“Chiunque si avvicini al Teatro Patologico ne rimane folgorato. Ed è quello che è successo a me. In un istante ho capito di trovarmi di fronte ad una esperienza unica al mondo in grado di ribaltare il concetto di disabilità mentale – aggiunge Domenico Iannacone -. Dario D’Ambrosi attraverso il teatro fa compiere una vera e propria metamorfosi esistenziale ai suoi attori. L’esperienza umana, a tratti difficile e dolorosa di ognuno di loro, si fonde alla forza della recitazione e diventa una vera e propria liberazione della mente e del corpo. Ho avuto la fortuna di poter raccontare le loro storie personali nel film documentario l’Odissea, andato in onda su Rai3, e vi confesso che da allora la mia prospettiva sulla disabilità e sulla fragilità non è stata più la stessa”.
Il progetto realizzato in Puglia dalla Compagnia Teatro Patologico insieme al Teatro Pubblico Pugliese prevede, accanto alla messa in scena dello spettacolo “Medea”, anche un incontro la mattina nelle scuole e un incontro con il pubblico in teatro dopo visione dello spettacolo in tutte le città. Agli incontri parteciperanno Domenico Iannaccone, Dario D’Ambrosi e la compagnia dello spettacolo. Appuntamento l’11 gennaio a Massafra, Teatro Comunale, ore 10 incontro con le scuole e ore 21, Teatro Spadaro, spettacolo e incontro con il pubblico; il 12 gennaio a Lecce, ore 11 incontro con le scuole nella parrocchia di San Giovanni Battista, ore 21 spettacolo e incontro con il pubblico al Teatro Apollo. Qui si aggiunge anche un nuovo appuntamento con il laboratorio “Vengo anch’io” a cura dell’associazione Fermenti Lattici: una mini-rassegna destinata all’infanzia (divisi in fasce d’età 3 – 5 anni e 6 – 10 anni) per consentire la fruizione degli spettacoli da parte degli adulti mentre i bambini sono occupati in laboratori e percorsi tematici. In questo appuntamento si viaggerà idealmente fra i meravigliosi intrecci dei miti classici e le loro creature eterne e spettacolari. Il tour si chiuderà il 13 gennaio a Bisceglie, ore 10 incontro con le scuole all’IISS “Sergio Cosmai” e ore 21 spettacolo e incontro con il pubblico al Politeama Italia.
Il progetto proposto da Dario D’Ambrosi e dal suo Teatro Patologico, in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata”, è di portare in scena una particolarissima versione della “Medea” di Euripide, a conclusione di un intenso e riuscito percorso teatrale, quello della scuola di formazione teatrale per ragazzi diversamente abili “La Magia del Teatro”. Lo spettacolo vede in scena ragazzi con disabilità e attori professionisti, tra cui Almerica Schiavo nel ruolo di Medea, Dario D’Ambrosi nel ruolo di Creonte e Paolo Vaselli. L’adattamento possiede come elemento centrale il rapporto tra corpo e linguaggio: un corpo che si fa lingua e comunicazione, grazie all’importantissimo ruolo che ricoprirà la musica dal vivo di Francesco Santalucia e Francesco Crudele in arte Papaceccio. La scelta del testo ed il successivo lavoro di sperimentazione dimostrano che il lavoro di D’Ambrosi con i ragazzi con disabilità, non sono solo una forma di terapia, ma anche la fantastica possibilità di espressione artistica ed emotiva, un luogo di aggregazione e di formazione entusiasmante in cui giocare e divertirsi sul serio, in cui i ragazzi disabili hanno potuto sentirsi ed essere finalmente protagonisti.
Questa particolarissima versione di “Medea” nel 2017 è stata presentata anche alle Nazioni Unite di New York in occasione della Giornata internazionale delle Persone con Disabilità (4 dicembre). E Dario D’Ambrosi nel 2018, nella sede dell’Ambasciata d’Italia nel Quartier Generale delle Nazioni Unite, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento DESA, in particolare per l’istituzione del Primo Corso Universitario al Mondo di “Teatro integrato dell’Emozione”. Attore, regista e autore di spettacoli che rappresentano pensieri e comportamenti di malati di mente, è da oltre quarant’anni uno dei più interessanti fenomeni teatrali della scena nazionale.
Grande Dario D’Ambrosi. Sono estasiata dal progetto e dalla capacità di valorizzare e trasformare la condizione patologica in accettazione e risorsa.