A Taranto e a Bari va in scena “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello nella versione di Gabriele Lavia

Dal 13 al 18 dicembre Gabriele Lavia sarà in Puglia, a Taranto (il 13 e il 14 al Teatro Fusco) e a Bari (dal 15 al 18 al Teatro Piccinni) con “Il berretto a sonagli”, grande classico di Luigi Pirandello.

Regista e protagonista dello spettacolo, Lavia sarà in scena insieme a Federica Di Martino, per le stagioni teatrali del Comune di Taranto e del Comune di Bari organizzate in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Per Luigi Pirandello la vita è una “soglia” troppo affollata del “nulla”. E tutta la sua opera ruota attorno a questo “nulla” affollato di “apparenze”, di ombre che si agitano nel dolore e nella pazzia. Solo “i personaggi” sono “veri” e “vivi”. Il Berretto a Sonagli è una tragedia della mente. Ma porta in faccia la maschera della “farsa”. 

Pirandello mette sulla scena un “uomo vecchio”, uno di quegli uomini “invisibili”, senza importanza, schiacciato nella “morsa” della vita e, poiché è un “niente di uomo” è trattato come se fosse niente: Oh che ero niente io? Questa “domanda disperata” nasconde la concezione di se stesso, torturata e orgogliosa, di un uomo dissolto nel “nulla”del mondo, un nulla affollato da fantocci, da pupi. Da fantasmi umani. Che spiano e che parlano. Parlano parole già “parlate”, consumate. 

E sul nostro palcoscenico, “come trovati per caso”: un vecchio fondale “come fosse abbandonato” e pochi elementi, “come relitti” di un salottino borghese, e “per bene”, dove viene rappresentato un banale “pezzetto” di vita di una“famiglia perbene” o di una “famigliaccia per bene” che fa i conti con l’assillante angoscia di dover essere “per gli altri”,di fronte agli altri. Come se la propria vita fosse, per statuto, una recita per “gli altri” che sono gli spettatori ingiusti e feroci, della propria vita. Del proprio “teatro”. Gabriele Lavia

Info: www.teatropubblicopugliese.it

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