Reijseger e Favata, due stelle di prima grandezza per chiudere in bellezza il primo weekend di “Musiche Corsare”, festival dell’associazione “Nel Gioco del Jazz”

Dopo due sere equilibrate tra la giovane proposta Enrico Morello e la maestria sempreverde di John Surman, la terza sera del primo weekend di “Musiche Corsare”, il festival dedicato al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, organizzato dall’associazione “Nel Gioco del Jazz”, con la Presidenza di Donato Romito e la Direzione artistica del M° Roberto Ottaviano e del M° Pietro Laera, propone due set di gusto molto diverso, in cui è difficile che il pubblico del jazz, dai gusti eterogenei quanto eterogenee sono le forme del jazz stesso.

Il primo a salire sul palco è Ernst Reijseger. La parte più visibile al grande pubblico dei componimenti di Reijseger è quella per il cinema di Werner Herzog, ma l’impronta cinematografica è forte nei grandi pensamenti della sua musica, fatta di respiri amplissimi e temi ripetuti ossessivamente, per evocare quadri completi. Reijseger fa col violoncello (e con gli harmonion) ciò che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe fece con un pezzo di fango, creando a sua immagine e somiglianza, peccato che quei pezzi di fango, a differenza della meraviglia continua della sua musica, non si siano evoluti poi tanto.

Dai canti lontani, che evocano le lontane Rapa Nui e Ushuaia, Reijseger torna in Europa con pezzi maturi, ma c’è di più: giocando con la tecnica esecutiva, dai pizzicato irresistibili, all’uso irriverente dell’arco, a mille altre trovate, mette in scena veri e propri numeri anche sottilmente comici, che conquistano definitivamente il pubblico, già stregato dalla musica.

Per un solista che va, un collettivo viene: è l’ora di Enzo Favata e del “suo” “Crossing Quartet”. Oltre allo stesso Favata, storico sassofonista, dedicato anche agli arrangiamenti del progetto e alla sua elettronica, salgono sul palco Pasquale Mirra al vibrafono, Rosa Brunello al basso elettrico e Marco Frattini alla batteria con drum machine. Il band leader va fortissimo, su un tappeto sonoro molto ricco, la bassista oscilla e danza facendosi ella stessa una propagazione visiva e sinestetica del suono.

Gusti acidi lasciano spazio a atmosfere più cosmiche che ritornano sulla terra sotto forma di vaghe nuits arabes, incroci come per l’appunto “Crossing” dichiara già dal titolo. Incroci che investono anche gli echi e le vibrazioni, cifra distintiva del progetto, attingendo a piene mani dall’elettronica, al dub e alla drum and bass.

Altro weekend, altre musiche corsare, sempre al Teatro Forma, dal 27 al 29 maggio.

Beatrice Zippo
Foto di Beatrice Zippo

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