Gino Giugni, socialista, “padre” dello Statuto dei Lavoratori e successivamente Ministro della Repubblica, è stato un esempio di straordinario acume intellettuale e di rigoroso impegno civile e morale. A Bari, dove ha insegnato dal 1960 al 1975, ha fondato una importante ‘Scuola’ di giuristi del lavoro e delle relazioni industriali, lasciando un segno indelebile nel contesto accademico, culturale e politico della nostra terra.
Di lui, giurista, politico, professore di diritto del lavoro, presidente della commissione incaricata di elaborare lo statuto dei lavoratori, ministro del Lavoro nel governo guidato da Carlo Azeglio Ciampi, si parlerà venerdì 21 febbraio, alle 18.00, nella sala conferenze della Community Library, nel Monastero di S. Benedetto a Conversano.
L’occasione è la presentazione del libro “Gino Giugni, il coraggio dell’innovazione”, edito da Radici Future e scritto dal professor Roberto Voza, docente di diritto del lavoro nell’Università “Aldo Moro” e direttore del dipartimento di Giurisprudenza, componente del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bari “A. Moro”. Fa parte di gruppi di ricerca nazionali ed internazionali e di comitati scientifici di riviste specialistiche in ambito giuslavoristico.
L’evento, organizzato dalla Fondazione Di Vagno, a cura dell’Osservatorio “Il Piacere di lavorare” il gruppo di lavoro composto da giovani studiosi e professionisti diretti e guidati da Francesco Errico, vedrà la partecipazione di Giuseppe Gentile, docente di diritto del lavoro LUISS di Roma, giuslavorista ed esperto di politiche del lavoro e delle relazioni sindacali, nella direzione scientifica de “Il piacere di lavorare”.