Brad Mehldau, definito dal New York Times il pianista jazz più influente degli ultimi vent’anni, martedì 3 dicembre (ore 21) sarà protagonista a Monopoli (Ba) di un attesissimo piano solo per la serie “Grandi interpreti al Radar” nel nuovo Teatro della città, il Radar, per l’appunto, dove il ciclo di concerti si è aperto con i recital di Beatrice Rana e Benedetto Lupo.
Il concerto di Mehldau, appena nominato ai Grammy Awards 2020 per il suo recente album “Finding Gabriel”, rientra nella programmazione della XV edizione del Festival Ritratti diretto da Massimo Felici e Antonia Valente, che prosegue nell’esplorazione dei grandi esegeti della tastiera, stavolta con un protagonista assoluto della scena jazz internazionale, ma con molti punti di contatto col mondo della musica classica.
Per Mehldau, musicista di formazione accademica, il jazz è, infatti, arrivato dopo, praticato sulle orme di Thelonious Monk, Oscar Peterson e Bill Evans. Un po’ meno seguendo le impronte di Keith Jarrett. «Mi ha ispirato più che influenzato», ha sempre sostenuto Mehldau. Ma gli echi del geniale improvvisatore del “Concerto di Colonia” rimangono fortissimi nel pianismo dell’acclamato musicista statunitense, cresciuto divorando pagine di Brahms e molti altri classici, prima di scoprire i mostri sacri del jazz per mano dei suoi maestri Fred Hersch e Kenny Werner.
Tra le sue ultime incisioni, “After Bach”, disco del 2018 contenente registrazioni soliste, “Seymour Reads the Constitution” con il Brad Mehldau Trio, e il già citato “Finding Gabriel”, un disco nel quale Mehldau fonde diversi stili in dieci brani ispirati al Vecchio Testamento e suonati con diverse formazioni, nelle quali si alternano il trombettista Ambrose Akinmusire, la violinista Sara Caswell, il sassofonista Joel Frahm, il batterista Mark Guiliana e i cantanti Becca Stevens, Kurt Elling e Gabriel Kahane.
Biglietti sul circuito vivaticket,
info 339.3770307 e 335.7564788